16 Novembre, Corri al Tiburtino (Roma) Che rumore fa la felicità si chiede un gruppo rock nostrano e la risposta sta nelle scarpe di quei 2500 che fanno su e giù (come un peperone imbottito) in attesa di partire. A Corri al Tiburtino ci sono tutti, proprio tutti e prima dello start arriva il saluto del campione del mondo della 100km Giorgio Calcaterra. Commosso strappa dalle mani dello speaker il microfono e vincendo la sua proverbiale timidezza dice..non so ancora se ho recuperato le fatiche della Cento, ma non potevo mancare .L’applauso dura parecchio e l’ombelico della gara sta proprio in queste fasi iniziali, nei preliminari di riscaldamento dove incontri l’amico di allenamento del giorno prima e lo saluti come se non lo vedessi da anni, con lo stesso entusiasmo e la stessa emozione moltiplicata. La gara la vince Kabboury su Kipkorir e Ricatti. La Wojcieszek domina il campo femminile. La vince pure (sulla sfortuna) un mio amico delle Tre Fontane, uno che correva sempre con gli skyroll. Corre ancora, ma seduto su una carrozzina a tre ruote, dopo grave malattia. Mi passa al settimo km spingendo con forza volontà e coraggio le sue racchette. Consegnerei volentieri il foglio in bianco, come a scuola, per rivederlo sui suoi skiroll,, ma non funzionerebbe. Il team Cat Sport fa le cose in grande in quanto a organizzazione ed efficienza, ricchi premi ai primi classificati e una borsa sportiva a tutti. Finita la gara mi piace descrivere il ritorno a casa, il ritorno è importante. Mi avvio verso il parcheggio intontito di numeri e pensieri, cercando di calcolare la mia andatura e i miei sbagli. Sento la minutezza di una mano sul mio braccio, il saluto silenzioso di un vecchio compagno d’allenamento, prima che ciccia e sigarette mi facessero implodere su me stesso. E’ Giuseppe D’Antone, un campioncino locale, uno che fa ancora 15’ sui 5000. Com’ è andata? (gli chiedo con la noia di uno intelligente che se ne frega di andar forte..o almeno fa finta di fregarsene) Dovrei essere nei primi venti (risponde, senza noia) E tu? Dovrei essere nei primi duemila. Gli parte una sonora risata …….Ma io non scherzavo.