I Corridori delle Donne Facciamo finta di dare un aspetto goliardico a questo sport, la corsa, che troppo spesso viene preso dannatamente sul serio dai numerosi amatori. Mi vengono in mente le parole di un campione del passato prossimo Alberto Cova: non riesco a capire i sacrifici a cui si sottopongono certi amatori, neppure dovessero partecipare a un’Olimpiade e se saltano per qualunque motivo più di due sedute consecutive di allenamento si sfiora il dramma, tutto diventa compulsivo e sfrenato per recuperare il tempo perduto.. Qualche giornata di vento e pioggia e si va nel pallone pensando riuscirò più a correre? O addirittura a camminare? Mi sento da schifo, mi fa male tutto a stare fermo , la schiena, le ginocchia, neppure riesco a digerire e a pensare e faccio fango con la depressione. Se viene a mancare sudore e fatica si entra in una fase di delirio della prestazione, di ansia convulsa e ogni equilibrio esistenziale va in tilt. Per fortuna o per jella c’è chi la corsa riesce a interpretarla in maniera irriverente, insolita, poco didascalica . I Corridori delle Donne sono una selezione naturale e sopraffina di giovani e meno giovani istruttori di corsa che impartiscono lezioni estemporanee e occasionali al gentil sesso in maniera garbata e gratuita in ogni senso. La professionalità il Corridore delle Donne l’acquista sul campo e paradossalmente quello che sembra un tombeur des femmes non ha seconde intenzioni ma terze intenzioni e qualcuno più generoso pure quarte. Prima intenzione macinare kilometri in piacevole compagnia in ambienti naturali del tipo spiaggia, pineta, pietraie di montagna, tratturi di campagna e nutrirsi, alimentarsi con le emozioni elementari di donne croccanti di stupore e volenterose nel migliorarsi. Seconda intenzione sbirciare la possibilità di un appuntamento o almeno di uno straccio di numero telefonico dell’allenata o alle brutte di un ci rivediamo domani. Terza intenzione vedere materializzato il desiderio adolescenziale di sbizzarrirsi in confidenze più o meno scabrose sul bon ton sentimentale. Quarta intenzione una peccaminosa caduta di stile e la ricerca di una quarta di reggiseno seguendo le ondulazioni motorie di chi correndo in libertà crede di starsene per i fatti propri e invece è preda di segugi che distinguono la coppa c dalla coppa d anche nel crepuscolo serale. I Corridori delle Donne le interessate li potranno trovare ovunque grazie a uno specialissimo dono dell’ubiquità, nel parco sotto casa, alla Maratona di Roma, alla Maratona di New York o in qualche strapaesana frascatana o addirittura nei momenti di relax stravaccati al Bar dello Sport con un caffè fumante e la sigaretta pronta in mano, vero ossimoro dello sportivo. Geograficamente sono molto sparpagliati, ma è facile riconoscerli, li accomuna un certo garbo nel vestire, il cardiofrequenzimetro al polso, il profumo di dopobarba forte, le ascelle depilate, l’eterna abbronzatura, la capezza al collo ciondolante della squadra del cuore, le scarpe sempre nuove e terse e un po di pancetta per sembrare innocui e stomacare gradevolmente le donne con discorsi da spalestrati. Che poi a guardarci dentro bene sono pure simpatici i Corridori delle Donne, caricature di loro stessi con la battuta sempre in ritardo, mai pronta, fanno quasi tenerezza e la ricerca affannosa dell’ovale delle donne è forse la risposta a limiti affettivi. In quell’ovale che corre accanto cercano il volto di una madre, di una sorella, di una zia, di una donna amata o cercano solo rogna e basta, come si dice dalle mie parti. Probabilmente la loro soddisfazione sta proprio in questo gioco di ruoli in questi sguardi simultanei incantati. Entrata libera e le donne non pagano come nelle discoteche di periferia di qualche anno fa, e il Corridore delle Donne riesce a parlare di films che devono ancora uscire, di libri ancora da scrivere, di canzoni mai cantate, di cucina mai assaggiata,di albe e tramonti mai visti con lo stile di uno scaldabagno pieno, acqua calda e acqua fredda a volontà senza emozioni.