La fede di corsa. Un ragazzo molto forte, molto rigoroso. Un ragazzo tutta dieta e allenamento con le braccia tatuate. Uno dei tanti, uno dei soliti palestrati che progettano di sollevare sempre più ferro e sempre meno idee e ideali. Ma non è così, non è come appare , Antonio. Ho parlato con lui, l’ho intervistato negli spogliatoi colpito da quel profondo mutamento fisico e mentale, un cambiamento improvviso, quasi violento che incuriosisce chi lo conosce. Antonio lavora con i frati e li si è radicato questo voltafaccia a una vita fatta di sprechi inutili, di tempo perso, di pub e birrerie, di serate sgangherate con amici rumorosi, con ragazze rumorose. Ora Antonio è diventato silenzioso e tutte le sere prega, recita il rosario. Sembra tutto pazzesco, incredibile, ma è così. Per quasi due mesi Antonio ha seguito le teorie meditative dei frati cappuccini in giro per l’Italia. Un tour dell’anima, di quell’anima che deve dominare la carne e non il contrario. Antonio ha pregato per ore, senza mangiare, senza bere e senza sentire disagio alcuno, folgorato da quel mondo soave. Commuove vederlo con la barba lunga e lo sguardo diverso correre sul tapis roulant. Per lui la palestra è diventata oratorio, nel suo immaginario ha trasformato le macchine dell’allenamento in bigliardini e ping pong. Ha trasformato le smorfie e la grinta in sorriso. Ha trasformato i rumori in silenzi,ha trasformata la grinta in tenerezza. Quando è fuori aiuta i miserabili , i tossici, i barboni, aiuta gli zingari. Aiuta tutti quelli che sono in basso, in difficoltà, tutti quelli che stazionano nell’ultimo gradino della piramide della società. Antonio è piccolo e minuto ma ora è diventato alto due metri. Antonio prega per questo mondo ridotto a rottame , scadente e scaduto. Antonio prega.