Il magrebino


Le mie notizie della 24 sono limitate al breve periodo trascorso nella tenda d’appoggio. Ve le racconto, ma aggiungete

le vostre. Arrivo all’una.Vedo Franco che percorre la sua frazione, ho un attimo di commozione.. lo vedo stanco,

ingobbito dallo sforzo..entrerei in pista per prenderlo in braccio(nonostante i suoi 100kili) e portarlo al traguardo

dell’ora. Non posso far altro per aiutarlo che passargli il mio ginseng con miele. Senza chiedere neppure cos’è, Franco

lo manda giù di un fiato.Si fida di me, si fida dei miei consigli e dei miei beveroni energetici .Pochi secondi e torna il

Franco vincente… il compasso si fa più tondo, più alto. Ad ogni giro guarda verso di noi e sorride, si nutre, si alimenta

delle nostre grida di incoraggiamento.Finita la prova l’aspetto e non lo vedo arrivare. Mi preoccupo, Rino è andato via,

sono rimasto solo io e mi sento responsabile dell’organizzazione del nostro gruppo. Lo vado a cercare. Non lo trovo .

Torno alla tenda, intanto Sandro corre e il figlio si prepara per la frazione successiva. E’ giovane e determinato il

ragazzo, veramente un buon elemento. Mentre seduto sorseggio caffè ..sbuca dalla penombra Franco. Frààààààà ndo

cavolo( ho detto cazzo) stavi?? M’hai fatto preoccupà!!!.Tommà…ero al gabinetto, la tua pozione miracolosa m’ha

fatto venire il mal di pancia.Lo dice con quell’accento romanoabruzzese divertentissimo.Io sorrido…a Frà è lo sforzo, li

c’era solo ginseng e miele, non può averti fatto male. Ne ho un’altra boccetta ma tu vai via non puoi passarmela..---No

no!! Tommà, rimango a vederti.Nel frattempo torna Rino e dice: a casa non riuscivo a dormire per il nervoso…tanto

vale restare qui. Tocca a me, Di Carletto e Patrizio neppure l’ombra. Parto forte, tanto per smentire tutte le

raccomandazioni che avevo fatto agli altri.Dopo trecento metri sono tra i primi, poi mi sento soffocare e rallento sul mio

passo. Quella pista ha troppi ricordi per me.Lì i primi allenamenti di qualità, lì i primi amici di livello agonistico

eccellente, non potevo fare il primo giro a pecoroni…non potevo. Ad ogni giro l’urlo di Franco: troppo forte Tommà…,

ma lo dice perché mi vuole bene, non mi vuole fa sforzà. Alla mezz’ora mi passa il ginseng e finisco in crescendo..30

giri e 230 metri, nulla di eclatante, ma sono contento per la mia regolarità. Carletto è arrivato e partito, pure lui guarda

verso di me ad ogni giro, siamo molto amici. Io pure lo guardo e non serve che strillo. Finisce la sua frazione e parte

Patrizio, un divertimento costante, corre, urla battute, fa un tratto a marcia in dietro. Spassosissimo Patrizio, un vero

giocoliere, un clown velocissimo .Parte Pino, in completo Black, veloce e regolare. In pista entra un tipo mezzo matto

con uno zainetto sulle spalle. I giudici lo osservano senza reazioni. Poi crea intralcio nella prima corsia e il mio amico

Roberto, lo speaker, lo afferra per portarlo fuori . Va in escandescenza l’intruso e mi precipito in pista lo afferro per un

braccio e lo portiamo fuori. Puzza di alcool e ha i lineamenti da magrebino. Chiudiamo il cancello dell’entrata. Carlo mi

fa Tommà…andiamo a casa, forse per accompagnarmi, forse perché teme una reazione del magrebino.Si andiamo

Carlè…so distrutto.Usciamo il magrebino è li, sembra non vederci, ha lo sguardo fisso spiritato.Mi fa pena. Carlè…ie

damo qualche soldo?...e che ne so ..e se s’offende… Carlè..ie damo le magliette della gara e il gatorade?..e che ce

fa….nun lo vedi come è secco, manco ie staranno bene e poi figurate se quello se beve er gatorade.Tommà…ho

un’idea!! Io in macchina ciò na lattina de vino..ia regalo. Na lattina de vino??? E che mo il vino se mette in lattina?? A

Tommà..e che ne so io stava in offerta è l’ho comprato sarà come er tavernello nun ie farà male. Vabbè, va a pià sta

lattina de vino, tanto questo nun se move….manco parla. Il magrebino guarda attraverso la cancellata la gente che corre,

è immobile. Voleva correre anche lui e noi l’abbiamo fermato. Ie scende na lacrima. Me scende pure a me.