Lo spoglio dei miei pensieri alle 9, nel crepuscolo di una pioggia gel quasi marzolina,
da risultati sorprendenti. 4 volte penso.che ci faccio quì. 3 volte penso come sono
babbeo oggi (schede annullate per un baffo d’alcol serale in alto a sinistra)1 volta
penso a mia moglie che si sveglia sempre incazzata e poi mi saluta con un bacio
d’adolescente ad effetto ottico ravvicinato.1 volta penso alla mezza che correrò
nell’atmosfera notturna e calda di fine giugno. 0 volte penso a me (astenuto), mi
tengo però sotto osservazione. Incontro Vincenzo e Ubaldo, vanno a velocità doppia,
li saluto. Incontro Pino e facciamo subito coppia, Pino la pensa come me:
allenamento si, ma divertimento. Arriva Nazzareno e si unisce a noi in un giro
completo del parco. Mi sento alla guida di un autobus e il ritmo lo faccio io usando
spesso la ridotta. La pioggia si è fatta sottile come un filo interdentale. Nazzareno mi
propone degli allunghi, allenamento d’elite fare gli allunghi alla fine. Accetto, il
percorso lo scelgo io: un tratto di 300 metri, una ventina di scalini, un altro tratto di
salita ripida di 100 metri fino al tiglio in fiore(ex in fiore) Un percorso da marines di
periferia Nazzareno boccheggia, gli dico soffri come ti pare, non lo dirò a nessuno, e
lui si fa coraggio. Lo ripetiamo per tre volte. Esce il filosofo che è in me, un filosofo
grottesco e dico Nazzarè..tutto quello che vedi, scale, asfalto, verde del tiglio
sopravviverà, ma noi un giorno non ci saremo più….lasciamogli un buon ricordo. Mi
guarda perplesso…come per dire..poraccio la fatica l’ha scimunito. Esausti ci
avviciniamo alle automobili, lui apre il cofano per primo e fa…tiè Tommà, questa
bevila alla salute mia (mi porge una bottiglia di Chianti di ottima etichetta). Lo fa per
ringraziarmi dell’allenamento insolito, faticoso ed efficace, per le cazzate che dico e
perché è un amico.
Omaggiarlo a parole richiederebbe un mucchio di tempo, gli sorrido..
Al bar offro io il caffè, Nazzareno strabuzza gli occhi come uno che legge sulla
stanghetta degli occhiali la marca microscopica e mi fa… domani vieni Tommà?
Tommaso Casale