Corro anch’io, gara di solidarietà---Anzio 3 Maggio

Corro anch’io’ è una gara semplice, senza clamore. Pochi partenti, una bella giornata di sole, uno

sprazzo preliminare di 500 m dedicato ai bambini e lo scopo umanitario, motore della

manifestazione, messo in bella mostra.Vincenzo Schiavottiello, il professore, sa fare bene le cose

e le fa perché ci crede, non ha bisogno del successo eclatante né della compagnia numerosa. Lo

ripagano i sorrisi della gente che conosce, poca e buona e l’affetto dei disabili ai quali va tutto il

ricavato delle iscrizioni. Partenza alle ora 10 in punto e percorso quasi montano, ossimoro della

bella località marinara città di Anzio. La gara la vince Ivanjuk Oleh in 30 minuti circa, tempo

stratosferico viste le difficoltà altimetriche. Più combattuta la classifica femminile: Soufyane, poi

Ewa Woicieszeke e terza la stella locale, la bella e brava farmacista volante Tiziana Nesta. Quarta la

scolpita triatleta Robertina Falaschi.

Ore 9,50..alla partenza sono afflitto da una spilletta della tintoria che mi tortura una spalla, non

posso di certo denudarmi per toglierla, manca troppo poco. Sotto lo striscione c’è puzza in ordine

decrescente: pesce fritto di un ristorante vicino che si avvantaggia in cucina, pizza di una pizzeria a

taglio, deodorante da uomo, deodorante da donna, olio per massaggi unisex. Due minuti e si parte,

vivo tranquillo l’attesa, non c’è odio per gli avversari, ne simpatia, fase di stallo. Le gare in

provincia sono così, fai il pieno di bontà e di umanità e di stallo. Non riesce neppure ad

innervosirmi un piccoletto che si pulisce un unghia con un’altra unghia. Non c’è

calca , non c’è tensione, anche i più bravi sembrano li per caso. Roberta, la triatleta è davanti a me, siamo amici,

ma faccio finta di non vederla, va troppo forte. va troppo forte. Peccato perché è una bella donna. Fosse stata più

scarsa me ne sarei occupato (in corsa).

Ore 10, via! Senza senza colpo di pistola, senza colpo di scena la gara inizia con 600 metri di salita

progressiva, poi la litoranea e un bel giro di boa che riporta giù al porto e ai 5 km di metà gara.

Si sfiorano i migliori ristoranti della zona, da buon gourmet li conosco tutti..Pierino,Romolo,

Alceste, Turcotto. Non è pubblicità occulta, sono patrimonio di Anzio e degli anziati e della varia

umanità di vacanzieri. Si sale e si scende di nuovo e si arriva, questa è la novità: l’arrivo. Le

affabulazioni dello speaker non ci distraggono da un posto di ristoro eccellente dove signore

imparentate con la cortesia offrono delicatezze al cioccolato e qualche delizioso dolcetto. Nel pacco

gara troviamo una maglietta di qualità, acqua minerale e un bel flacone gigante di shampoo. E’

quasi mezzogiorno, non ho fame, non ho sete e non riesco a staccarmi da quel posto. Cerco

qualcuno da salutare. Non lo trovo. Saluto me.. sembravi finito vecchio catorcio …e ancora hai il

coraggio di entrare nell’intimità delle cose, di raccontarle. Salgo in macchina, nemmeno mi ricordo

se io ho corso o no. Sbircerò l’ordine d’arrivo.