Presentazione di ‘Delusione di periferia’ La scoperta e la delusione in un ambiente promiscuo, vivace e giovanile. La scoperta della felicità, la delusione primipara in un adolescente. Tutto raccontato in maniera semplice, minimale, essenziale. Che colore ha il dolore per il protagonista è facile intuirlo: è blu. Poi l’angoscia perde perfino quel colore, tanto è forte, e il vuoto entra dentro al vuoto. Senza salvezza. La sessualità usata come guantone da box per difendersi. Quel portami tua sorella è come salire sul ring e affrontare gli avversari, gli amici cattivi come mai a quell’età. Gli amici che con il loro scherno si sono sostituiti a una famiglia oppressiva, soffocante. Il bambino blu , ora ragazzo blu, abbandona il suo linguaggio, la sua delicatezza, la sua sensibilità e adotta quello degli altri come difesa. E gli fa bene. La festa a casa diventa liberazione e possibilità d’incontro. Tutto cambia e tutto si colora. Poi, tutto finisce e tutto sbiadisce, perfino il blu che era ritornato. Il ping pong tra le due borgate diventa ricerca del nulla, perché nulla più conta